In ostello sono in una camerata con altri 3 uomini poco gentili con una povera ragazza come me che soffre il freddo e mi fanno dormire con l’aria condizionata a palla.
Dopo averli supplicati di spegnerla o almeno di alzare la temperatura di un po’ e non essere stata presa nemmeno lontanamente in considerazione, decido di andare a dormire sul divano nell’area comune. L’area condizionata mi distrugge il cervello. Potrei dormire anche in una stalla puzzolente ma… senza aria condizionata!
Mi sveglio con la schiena a pezzi e con il programma di girare lungo i 120km del Queenstown trail senza avere una meta ben precisa. Voglio essere solo libera di girare senza le pesanti borse che mi porto dietro e restare più o meno in zona.
Con un sonno addosso da fare schifo e bazzicando qua e là, arrivo ad Arrowtown: un paesino fondato in seguito alla scoperta dell’oro nell’Arrow River. Lungo i viali alberati ci sono tanti edifici risalenti a quell’epoca che ormai sono diventati negozi per turisti. Attraverso il fiumiciattolo e spuntano un pump track e uno skate park…
Per curiosità assaggio il famoso gelato neozelandese suggeritomi dall’amico milanese di ieri. Il nome è hokey pokey: vaniglia e caramello mou. Niente di che nonostante le grosse aspettative che avevo.
La sera arrivo in ostello e festeggio solo con un brindisi il capodanno con i ragazzi dell’ostello, senza particolare allegria visto che mi faranno dormire di nuovo al freddo…
Vado a letto non troppo tardi che domani mi aspetta una delle 8 meraviglie del mondo: i fiordi neozelandesi al primo giorno del 2018!
A domani,
Mary