Il giro che vorrei completare non mi permette di restare un’altra notte in quel meraviglioso paesino di Omorama.
E’ davvero un peccato, sarei rimasta ancora un altro po’ qui ad ammirare le casette basse, la vita che scorre lentamente e i giardini curati intorno…
Decido di intraprendere la alps2ocean, un trail che avevo conosciuto leggendo un libro sui percorsi ciclabili nel mondo.
Inizio immediatamente ad innamorarmi di questo tracciato, banalmente anche perchè è adatto alla mia bici, sono strade “gravel” complanari alle strade asfaltate ma che costeggiano fiumi e laghi bellissimi, intervallate da singletrack stretti tra gli alberi molto carini.
In mezzo al nulla vedo solo pecore e cartelli, pecore e cartelli… Una strada, un albero, una pecora e un cartello: l’essenziale per vivere!
Lungo i fiumi ci sono molte famiglie in camper che si godono le vacanze estive. Il vento ormai è sempre presente e mi fa fermare spesso perchè mi provoca mal di testa. Le soste forzate, però, mi permettono di fare delle foto bellissime anche se spesso tutte uguali tra di loro. Impossibile fare foto brutte con paesaggi del genere!
Le strade lontano dall’asfalto sono sempre bellissime. La striscia di catrame è così noiosa… Arrivo piano piano a Kurow, un altro piccolo villaggio con le casette basse. Appena entro nel paese non noto nulla di originale o eclatante, un paese piuttosto anonimo. trovo un ostello a buon prezzo e inizio a girare per lo stradone principale in cerca di una cena. Essendo tardi, trovo solo un pub aperto con tanti ragazzi fuori. Mentre degusto il mio pollo con insalata, i ragazzi mi fanno mille domande. L’accento inglese è strano, sembra di parlare con Willie il custode della scuola dei Simpson. Alla fine capisco che è tutta colpa dell’alcol… Mi offrono una birra mentre loro sono al decimilionesimo bicchiere di gin.
La scenetta che si crea per i fumi dell’alcol è piuttosto surreale: loro sono scalzi, con i capelli spettinati e mani sporche mentre prendono in giro la pronuncia inglese degli italiani. Dopo due risatine me ne scappo, non posso stare qui ad ubriacarmi quando mi aspettano 100km il giorno dopo da pedalare!
Ritorno in ostello e i ragazzi con cui condivido il dormitorio mi offrono un’altra birra mostrandomi quanto abbia influito la cultura inglese sulla popolazione neozelandese.
Chi si ammazza di alcol mi deprime, meglio andare a letto e pensare (e contare) le pecore…
A domani,
Mary
Ahahah!!! Simpatici I tuoi nuovi amici…😜 appena torni a Napoli ci vediamo per una birra e guai a te se mi dici dI no!!!😉
Buona pedalata…
Tu non hai bisogno dell’alcol, sei su di giri di tuo!Mito! !😘❤
Che avventurona, brava, attento nuovi emozionanti capitoli!